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L’ho fatto

L’ho fatto, non ci credo! Mi sono registrata e sto scaricando video e musica per la competizione. Che scossa di adrenalina, che scoglio superato, come cavolo ho fatto? Sono troppo emozionata, adesso mi prende un coccolone. Ok, sto esagerando, quello mi prenderà nel caso dovessi essere tra le selezionate. Paura, panico e terrore, ok, sto esagerando di nuovo, però muoio di fifa. Dai, la musica è solo tre minuti e sette secondi, ce la posso fare. Ce la farò? Ce la voglio fare!2015renataRed

È da ieri che ci penso, e se succede questo, e se succede quell’altro e se non ce la facessi? Che pensieri futili, bisogna sempre provare. Mentre stavo facendo opera di auto convincimento, su internet mi appare un link che sembra fatto apposta, parla di auto-sabotaggio. Sono i cambiamenti a fare paura, le novità, uscire dalla zona di comfort, così quando qualcosa richiede un cambiamento, o si crede che sia così, la mente si protegge dalle variazioni, dando tutte le ragioni per cui è inutile o dannoso provare. E allora intanto proviamoci, se tutto andrà per il meglio i cambiamenti saranno molti e grandi, le questioni da affrontare e da superare anche, ma la soddisfazione sarà alle stelle. In fondo, voglio scrivere una storia di successo, quindi devo provarci.

Mi sento così emozionata, così scossa, una gran botta di adrenalina e per ora ho solo fatto l’iscrizione, ma ho fatto il primo passo, l’ho fatto! È fondamentale, è la differenza che passa tra fare e non fare, iniziare e non iniziare, è la possibilità di raggiungere l’obiettivo, ce l’ho fatta, via alle danze.

Vi farò sapere.

Duo Rea (Renata – Aura), al Festival Mare 2015 – i Video.

Ecco finalmente pronti i video della strepitosa esibizione del duo Rea al Teatro Vittoria Manzoni di Massarosa.

Qui di seguito potete trovare l’esibizione in assolo di Renata, l’assolo di Aura e l’esibizione in coppia preparata per il palco del Festival Mare 2015.

Una bellissima serata, ricca di emozioni, per la quale ringraziamo chi ci ha permesso di essere in scena, all’interno di un contesto a dir poco spettacolare.

Esibizione in assolo di Renata, su assolo di percussioni.

Esibizione in assolo di Aura, musica: España cañí.

Esibizione di Renata e Aura, duo Rea. Musica Horror Night.

L’esibizione perfetta

Capita raramente di scendere dal palco dopo un’esibizione e sentirsi completamente soddisfatte del risultato.

Ebbene, questa volta è stato proprio così. Il 28 Novembre 2015, sul palco del Festival Mare, al Teatro Vittoria Manzoni di Massarosa, è andato tutto alla grande.

Duo ReA: Renata – Aura. Foto di Alessandro Rota, post produzione di Marco Pasquini.

Le emozioni in ballo erano molte: la coreografia provata e creata appositamente per il duo ReA, Renata – Aura; i costumi ideati, cuciti, e perfezionati nei minimi dettagli da Aura e il tocco finale a sorpresa del trucco realizzato per noi da Nadia Nocerino.

Aura e Renata con il trucco di Nadia Nocerino. Foto di Alessandro Rota, post produzione di Marco Pasquini.

Quando i fattori sono molti, si moltiplicano anche i rischi e i potenziali ostacoli che, in effetti, hanno provato a fermarci, ma niente hanno potuto contro la nostra voglia di realizzare qualcosa di eccezionale.

Sì, eccezionale!

E dopo averci truccate, anche Nadia Nocerino sale sul palco con noi. Elaborazione foto di Marco Pasquini.

La coreografia è andata liscia come l’olio, senza la minima sbavatura, i costumi indossati erano perfetti, il trucco brillante, curato e preciso ci ha permesso di brillare sul palco ancora di più.

Un’esperienza intensa e carica di belle emozioni, da ripetere, sicuramente.

Oltre alla coreografia in coppia, esibizione speciale a conclusione della serata, abbiamo avuto la possibilità di presentare anche due assoli , che ci hanno permesso di portare in scena altre sfumature di danza.

Aura e Renata in assolo. Foto di Marco Pasquini.

Seduzioni 3 – il video

Seduzioni 3 – 10 ottobre 2015 Teatro delle Scuderie Granducali, Seravezza LU.

Ecco finalmente un brevissimo assaggio di cosa è stato “Seduzioni 3”. In questo breve video, tutto quello che vi siete persi, o tutto quello a cui avete avuto la fortuna di assistere!

Un piacevole mix di danza del ventre, burlesque e canto che ha allietato il pubblico con leggerezza, divertimento e allegria.

In scena: Renata e le Rose di Giada, Aura, Lily Vinge, Maya Giariya e la Carovana dell’Illusione, Giulia Caputo e El Esbat Company Bellydance, Alessandro Rota e Maurizio Pucci della “Tengu Academy”, Sara Bonora. Presentazione a cura di Loris Marchi, riprese video di Roberto Tommasi.

 

Danza del ventre: i sette passi verso il benessere

La danza del ventre è una danza olistica, nella misura in cui l’approccio che si ha è orientato al benessere della persona.

Renata Bandelloni danza del ventre
Renata Bandelloni – danza del ventre. Ph. Marco Pasquini.

Sia nell’insegnare, sia nell’apprendere, è necessario avere rispetto, cura e attenzione, per sé e per gli altri. Seguendo il giusto approccio, si arriva ad una sensazione di benessere totale, partendo dal piano fisico, passando per quello emozionale, fino ad arrivare a quello spirituale.

Dalla costruzione del movimento eseguito muovendo consapevolmente le singole parti del corpo, si arriva al’espressione del sé, alla comunicazione e alla libertà di lasciarsi andare.

  1. Muladhara.
    La prima liberazione inizia dai piedi: via le scarpe. È a piedi nudi che danziamo per ritrovare il contatto con il suolo, con la terra, con le nostre radici. Piedi completamente poggiati a terra per avere stabilità ed equilibrio.
  2. Swadhisthana.
    Iniziamo a muovere il bacino, entriamo in contatto con la nostra parte femminile lasciandola libera di esprimersi. Iniziamo a sentire ogni singola parte del nostro corpo e impariamo a muoverla armoniosamente.
  3. Manipura.
    Con impegno e forza di volontà scopriamo che possiamo eseguire quei movimenti che inizialmente ci sembravano così strani e irraggiungibili.
  4. Anahata.
    Amiamo il nostro stesso corpo così com’è: è quello che ci permette di muoverci e danzare. Prendiamocene cura e rispettiamone le potenzialità. Danziamo per noi stesse perché ci piace farlo e ci fa stare bene, danziamo per gli altri per portare gioia.
  5. Vishuddha.
    Prendiamo confidenza con i movimenti, una volta imparata la tecnica, andiamo oltre e diamo libero sfogo alla nostra creatività, comunicando le nostre emozioni, esprimendole attraverso il movimento.
  6. Ajna.
    L’intuizione ci guida nell’improvvisazione, danzare liberamente su una musica di cui intuiamo i prossimi passaggi musicali che andremo a interpretare con il corpo. L’intuizione si amplifica maggiormente danzando a coppia o in gruppo, creando i movimenti sul momento, senza seguire schemi predeterminati.
  7. Sahasrara.
    Danziamo spensierate per liberare lo spirito, danziamo per noi, danziamo per la nostra anima, sentiamoci libere di muoverci seguendo il flusso della musica e delle emozioni. Abbiamo imparato la tecnica, adesso possiamo dimenticarla e lasciarci andare alla danza.

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Perché iscriversi a un corso di danza del ventre

Eccoci, ci siamo! Nuova stagione, nuovi corsi e miriadi di post con i soliti vecchi argomenti, che spiegano perché iscriversi ad un corso di danza del ventre fa bene.

Non si contano più gli articoli e  le notizie che spiegano diligentemente tutti i benefici psico-fisici apportati da questa danza. Si va dai benefici alla circolazione e alla tonificazione o perdita di peso (ovvio, ti muovi e sudi, il sangue circola, i muscoli lavorano), al piacere di stare in un gruppo di sole donne.

Si parla anche di diminuzione della tensione e dei dolori mestruali…, argomento decisamente accattivante.

L’aspetto mentale, psicologico e anche spirituale non sono da meno, anche su questo fronte è possibile trovare una discreta quantità di materiale.

Mettiamo nell’insieme anche il portamento, la grazia, la femminilità, tutte ottime ragioni per le quali iscriversi a un corso di danza del ventre.

Insomma, abbiamo trovato la panacea di tutti i mali!

Seriamente, sono tutti argomenti validissimi, la danza del ventre apporta davvero molti benefici, da numerosi punti di vista, ci si rende conto di questo mano a mano che si va avanti nel percorso. Tuttavia, c’è un altro aspetto che spesso non viene affrontato ed è proprio qui che vorrei arrivare.

Ora vi svelo un segreto! Io ho iniziato a fare danza del ventre perché… mi piaceva.

Esatto, tutto qui. Non pensavo né a fare spettacoli né a diventare insegnante né ad un qualche dolore da far passare in qualche recondita parte del corpo, ma mi piaceva. La danza del ventre mi affascinava, era per me un sogno lontano che consideravo irraggiungibile, al di fuori della mia portata.

In conclusione, fate danza del ventre perché vi piace!

Se vi piace ne sarete entusiaste e l’entusiasmo è fondamentale per ottenere ottimi risultati.

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Danza del ventre e consapevolezza del sé

Con la danza del ventre, la consapevolezza del sé passa attraverso la percezione del proprio corpo.

Per quanto possa sembrare strano, spesso non siamo abituati a percepire il nostro corpo nella sua totalità. Difficilmente prestiamo attenzione alla nostra postura, alla curvatura delle spalle, alla linea della zona lombare, a come poggiamo i piedi a terra.

La danza del ventre, a partire dalla cura della postura, che è studiata appositamente per correggere le articolazioni e la schiena, nonché per dare un portamento eretto e aggraziato, ci insegna ad avere sempre presente ogni singola parte del nostro corpo.

I movimenti caratteristici di questa disciplina nascono dal principio di isolamento. L’idea di base è quella di isolare le diverse parti del corpo, imparando a muoverle singolarmente, indipendentemente l’una dall’altra. L’aspetto più evidente è quello dell’isolamento del bacino e del busto, che devono potersi muovere senza che il movimento di una parte influisca su quello dell’altra. Per chiarire meglio di cosa si tratta, il bacino deve potersi muovere in tutte le direzioni, mantenendo il busto completamente fermo; lo stesso vale per il busto che deve poter riuscire a compiere i suoi movimenti, mentre il bacino rimane immobile.

Gli spostamenti del bacino e del busto rappresentano, nella danza del ventre, l’aspetto più evidente del movimento eseguito in isolamento, ma lo stesso vale anche per altre parti del corpo, come ad esempio la testa e le spalle.

Un altro aspetto molto importante, che porta ad acquisire un maggiore consapevolezza del proprio corpo, è quella del controllo muscolare. Molti movimenti sono realizzati eseguendo contrazioni e rilasci di diverse parti della muscolatura, che possiamo imparare a gestire in modo indipendente.

A seconda di quanto si è abituati a controllare il proprio corpo e a gestire la propria postura, dalla posizione della testa a quella delle spalle, della schiena e delle braccia, l’approccio iniziale può apparire più o meno ostico e alcuni movimenti sembrano quasi impossibili da compiere. Bastano alcuni esercizi e un pizzico di buona volontà, aggiunti ad una buona insegnante, per riuscire presto a compiere quello che sembrava così lontano e irrealizzabile.

Questo è un aspetto fondamentale della danza del ventre, si impara a conoscere il proprio corpo e a gestirlo al meglio, ma si arriva anche a fare quanto non avremmo mai pensato; come dire che abbiamo capacità molto più grandi di quello che pensiamo

La danza del ventre non richiede particolari caratteristiche fisiche per poter essere praticata e chiunque può cimentarsi con i suoi movimenti. A seconda della nostra struttura fisica, alcuni movimenti risulteranno più naturali di altri, alcuni saranno più o meno ampi, e altri ancora potranno risultare più o meno semplici. Mano a mano, studiando e sperimentando, impariamo a renderci conto di quali sono i nostri limiti, ma anche e soprattutto le nostre possibilità.

Grazie alla danza del ventre possiamo acquisire una piena consapevolezza del nostro corpo, scopriamo quanto siamo in grado di ottenere da noi stessi e possiamo decidere quale immagine dare di noi agli altri, a partire dalla postura, ma non solo.

Andando avanti nella pratica e nello studio, si arriverà a passare dal semplice esercizio alla danza e, chi vuole, all’esibizione in pubblico. Danzare è molto più che mettere assieme una sequenza di movimenti, richiede espressività, emozione e passione. Con la danza è possibile trasmettere uno stato emozionale ed è chi danza che decide che cosa trasmettere. La ballerina di danza del ventre ha gli strumenti per poter riconoscere le emozioni che la musica le suscita, per poterle esternare e trasmetterle agli altri decidendo, di volta in volta, cosa far trapelare di sé allo spettatore.

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La foto di questo articolo è di Marco Pasquini

Esecuzione dei movimenti: onda verso il basso (bellyroll down)

Il movimento ad onda eseguito solo con il ventre, il bellyroll, è uno dei movimenti più accattivanti della danza del ventre.  La sua esecuzione non è banale, ma con la corretta tecnica e una giusta dose di esercizio,  si possono ottenere degli ottimi risultati.

Per poter eseguire l’onda bisogna imparare a controllare la muscolatura addominale, in modo da riuscire a muovere indipendentemente la parte superiore e la parte inferiore. Come esercizio ci si può allenare a contrarre solo la parte superiore degli addominali, lasciando rilassata la parte inferiore, quindi provare a contrarre solo la parte inferiore, lasciando rilassata quella superiore, e questa solitamente è la parte che risulta essere meno naturale.

bellyRollDown Esecuzione: contrarre la parte superiore degli addominali, lasciando rilassata la parte inferiore, quindi contrarre anche la parte inferiore. Rilassare la parte superiore degli addominali mantenendo contratta la parte inferiore, quindi rilasciare anche la parte inferiore. A questo punto l’onda verso il basso è completata e si può ricominciare da capo.

Per ricordare meglio le diverse fasi, partendo dall’alto verso il basso, possiamo tenere a mente la sequenza “dentro, dentro, fuori, fuori”.

Bellyroll up & down

Non c’è bisogno di coordinare la respirazione al movimento, o per meglio dire, il movimento non si ottiene grazie ad un particolare tipo di respirazione.  Se così fosse, rallentare o velocizzare l’esecuzione, influenzerebbe in modo fastidioso anche il ritmo della respirazione. Quando si impara a controllare la muscolatura nel modo corretto, si può eseguire una serie di bellyroll, continuando a respirare e a parlare normalmente, come se niente fosse.

Attenzione: nel rilasciare i muscoli addominali, l’addome non deve essere spinto in fuori, ma solamente rilassato in posizione naturale.

Tratto da “Danza del Ventre Movimenti e Figure – Manuale Completo” di Renata Bandelloni. http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=249506

Danza del ventre e chakra

La danza del ventre ha un forte potere rilassante ed è in grado di farci sentire meglio, anche quando le giornate sembrano partire con il piede sbagliato. Danzando solo per pochi minuti su una musica che ci piace, sentiamo subito un senso di maggiore leggerezza e liberazione.

Secondo la tradizione orientale, nel nostro corpo esistono sette centri energetici principali chiamati chakra, che ne regolano il flusso di energia. Il corretto funzionamento di questi centri energetici influenza la nostra salute sia fisica sia spirituale. Ogni chakra è associato ad un diverso colore e questi colori sono gli stessi utilizzati nella cromoterapia. Molti dei movimenti della danza del ventre, stimolano le zone in cui sono posizionati i chakra.

Qui in seguito, vediamo una tabella riassuntiva che mette in relazione ciascuno dei sette chakra principali con alcuni dei movimenti di base della danza del ventre che li riguardano.

Simbolo Chakra Significato Movimenti
Primo
o
Radice
(Rosso)
Localizzato alla base della colonna vertebrale, è legato al nostro istinto di sopravvivenza, stabilità e fisicità. Passi con il piede ben poggiato a terra, tipo passo folk, e shimmy. Stabilità.
Secondo
o
Sacrale
(Arancione)
Localizzato nella parte inferiore dell’addome, influenza la sessualità e le emozioni. Passi con scivolamento dei fianchi, movimenti per l’isolamento del bacino.
Terzo
o
Plesso solare
(Giallo)
Localizzato alla base dello sterno, è legato alla forza di volontà, autonomia e alla capacità di prendersi cura di se stessi. Isolamento dei muscoli addominali: rolls, flutter e accenti.
Quarto
o
del Cuore
(Verde)
Localizzato al centro del torace, legato ai sentimenti di amore e compasione e alla percezione del collegamento tra fisico e spirito. Movimenti in isolamento del busto, in particolar modo sollevamenti, scatti, contrazioni.
Quinto
o
della Gola (Blu)
Localizzato appena al di sotto del pomo di adamo, influenza la capacità di comunicare e di esprimersi. Movimenti delle spalle, scivolamenti e cerchi in orizzontale della testa.
Sesto
o
Terzo occhio
(Indaco)
Localizzato tra il centro della fronte e le sopracciglia, è legato al senso della vista e alla capacità di intuizione. Danzare guardando negli occhi una compagna per affinare l’intuizione dei movimenti. Lavoro sull’espressività dello sguardo.
Settimo
o
Corona
(Viola)
Localizzato alla sommità della testa, è legato alla conoscenza, alla saggezza e alla spiritualità. Rotazioni e mezze rotazioni della testa accompagnate dal movimento dei capelli, danzare lasciandosi andare alla musica. Giri di diverso tipo.

Per meditare danzando, è consigliabile iniziare dai movimenti che agiscono sul primo chakra e a seguire in ordine fino al settimo, ed infine il movimento per il risveglio di kundalini: un “reverse camel” o ondulazione rovesciata del corpo, associata alla vibrazione prima dei fianchi e poi delle spalle, terminato portando indietro la testa. Comunque sia, chakra o non chakra, kundalini o non kundalini, è una combinazione di movimenti che porta sempre un gran senso di liberazione.

Tratto da “Insegnare la Danza del Ventre” di Renata Bandelloni: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=561204


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Insegnare la danza del ventre: gestire gli errori

998276_10202080578600984_1114294228_n Quando ci si accinge ad insegnare la danza del ventre, bisogna essere in grado di individuare le possibili cause che portano ad una esecuzione errata dei movimenti da parte delle allieve, così da poter apportare le dovute correzioni, in modo immediato ed efficace. Quando si osserva l’esecuzione errata di un movimento, le cause principali possono essere essenzialmente due:

  • errata postura
  • errata tecnica di esecuzione.

L’errata postura è una delle cause primarie di errore, soprattutto all’inizio, quando bisogna prendere ancora confidenza con i nuovi movimenti e con la giusta impostazione corporea da mantenere. L’errore può generarsi anche a fronte di un difetto di comunicazione, a causa del quale, la corretta tecnica da utilizzare non è stata recepita nel modo corretto. A scanso equivoci, quando vedete che il movimento non è eseguito correttamente, ripetete sempre la spiegazione. Osservate attentamente la postura dell’allieva e cercate di capire cosa non va. La perdita della postura può essere causa di numerosi difetti di esecuzione. Nel caso in cui la postura sia corretta, ma il movimento risulti sbagliato, molto probabilmente si è in presenza di un difetto nella tecnica da adoperare. In questo caso, può non essere sufficiente spiegare nuovamente la tecnica come abbiamo già fatto, anche se è comunque la prima cosa da fare. Bisogna trovare la giusta via per fornire una spiegazione che sia in sintonia con i canali di percezione delle allieve. Se dopo aver ripetuto più volte la spiegazione in un certo modo, il movimento non è stato ancora acquisito, significa che potreste non essere state chiare, oppure che l’allieva ha bisogno di avere una spiegazione diversa.

Tratto da “Insegnare la Danza del Ventre” di Renata Bandelloni: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=561204

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